Cerca nel blog

martedì 9 ottobre 2007

Marci, marcissimi!


Testata:Il Giornale; Titolo: Lemuri.com; Autore: Filippo Facci;

Nell'articolo si legge:
"...la famosa «rete» la conosco a sufficienza e scrivo e interloquisco sul secondo blog italiano. Primo: «la rete» non esiste, è così varia da equivalere a un target che vada dai 15 ai 50 anni. Secondo: a una grandissima parte di costoro il grillo comicante sta tremendamente sulle palle. Terzo: il popolo titillato da Grillo è il peggio di questo Paese e di qualsiasi Paese. Non c'è da capire o da intercettare: è una categoria dello spirito, sono i bruti e gli informi di Nietzsche, ignoranti nell'anima, invidiosi sociali. Odieranno sempre il politico e chiunque spicchi, perchè nell'altrui compiutezza e appariscenza scaricheranno le colpe della loro mediocrità. Nulla basterà mai loro, neanche se un ministro guadagnasse 50 euro al bimestre e girasse in bicicletta blu. Presi da soli sono amebe annichilenti, in gruppo invece si fanno tipicamente squadristi, insultano, fanno mucchio, godono per chiunque rotoli nella polvere. Ovvio che un domani potrebbero farlo tranquillamente anche per Grillo."
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=207780

Evidentemente la conosce male. Dire che la rete non esiste perchè ha un target che va dai 15 ai 50 anni è un'assurdità, perchè, 1 la forbice è ancora più ampia, 2 proprio la varietà delle persone che frequentano la rete ne rappresenta la forza, citando la logica Vulcaniana di Star Trek, ci sono Infinite Diversità in Infinite Combinazioni e tutti possono mettere le proprie conoscenze ed esperienze a disposizione degli altri. Le parole di Facci sono molto pesanti e non corrispondenti alla realtà, noi da "ignoranti nell'anima," preferiamo non offendere e dimostrare che il suo giudizio è errato attraverso i fatti.


Testata:Il Giornale; Titolo: «Blog» non è sinonimo di buona informazione; Autore:Paolo Granzotto
Nell'articolo si legge:
"...I blog appartengono alla famiglia - molto sovrastimata - della informazione globale (mentre non c.è niente di più domestico e gruppettaro). Investiti dalla mitizzazione di Internet godono fama, fra i pirla, di essere lo specchio della verità e della correttezza nell.informazione. E di rappresentare al meglio la pubblica opinione e i suoi umori. Vero niente. Un blogger può infatti sparare tutte le bischerate che vuole, diffondere leggende metropolitane o dilettarsi nella così detta controinformazione (il cui assunto è che l.informazione extra-blog è una somma di menzogne e di gaglioffate) senza colpo ferire. Il fatto di avere un blog o di «postare» su un blog non ti fa migliore, più colto, più perspicace o più sincero. Come diceva Fanfani, chi nasce bischero, bischero rimane (anche, se non soprattutto, nella blogosfera). Per bloggare sono necessarie due cose: la prima, sapere che un certo blog esiste (e questa è un.altra smentita della sedicente «globalità» della blogosfera). Uno non può mettersi a spulciare 70 milioni di blog per scegliersene tre o quattro ai quali inviare i propri «post». La seconda, avere tanto, ma tanto tempo a disposizione e coltivare il gusto del - voglia perdonarmi se uso questo termine, ma altri che siano altrettanto pertinenti non mi vengono - cazzeggio. Naturalmente non tutti i blog sono palestre di quella popolare attività: ce ne sono di molto seri e affidabili. Per quel po., pochissimo che bloggo (senza peraltro aver mai postato un «post»), clicco «Camillo», il blog di Christian Rocca e, anche se non può dirsi propriamente un blog, «Informazione corretta» di Angelo Pezzana. Il blog di Grillo, per dire, manco so dove stia di casa."
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=207902

La rete, i siti ed i blog rispecchiano la società, quindi possono esserci persone che parlano con cognizione di causa, si informano attraverso siti ufficiali e che "studiano" prima di postare, quindi la rete è un mezzo per conoscere, informarsi ed informare. Esistono invece altri che parlano per sentito dire, che cazzeggiano, che denigrano, come del resto esistono nella vita normale. Granzotto riesce a contraddirsi nello stesso articolo, prima spara a zero su tutti i blog, poi dice che ce ne sono molti seri e affidabili, usando come discriminante, a quanto sembra di capire, il gruppo, la categoria a cui appartiene chi posta, se si è giornalista, intellettuale, il blog è serio e affidabile, se si una persona normale, fa schifo. Oltre a questo Granzotto dichiara e dimostra di non conoscere assolutamente il tema blog:"Per bloggare sono necessarie due cose: la prima, sapere che un certo blog esiste (e questa è un.altra smentita della sedicente «globalità» della blogosfera). Uno non può mettersi a spulciare 70 milioni di blog per scegliersene tre o quattro ai quali inviare i propri «post»". Oltre ad essere una frase di difficile interpretazione è una emerita cavolata, perchè una persona può benissimo aprire un blog GRATIS, su uno dei tanti siti che lo permettono, tra i quali anche alcuni dei siti che i giornali hanno aperto sulla rete, senza dover cercare niente. Un altro errore è che, nella quasi totalità dei casi, chi naviga non cerca un blog, ma un tema, un argomento, quindi se un blog ha trattato questo argomento viene trovato e se i contenuti hanno soddisfatto il navigatore, questo probabilmente tornerà a visitarlo. Per cercare un argomento occorrono pochi secondi utilizzando un motore di ricerca, nè esistono diversi dedicati ai blog, vedi Technorati e google.
Questo dimostra che anche alcuni giornalisti amano cazzeggiare su temi che non conoscono.


Testata: Libero; Titolo:Insieme a lui c'è il peggio del nostro Paese; Autore: Giampiero Mughini;
Nell'articolo si legge:
"...Vedo che in molti, sui quotidiani di domenica e lunedì, sottolineano il "potere culturale" di internet, il fatto che Beppe Grillo sia riuscito a convocare le sue truppe da combattimento solo sfruttando la comunicazione via internet. Forse sarebbe meglio dire che il Gran Comizio di Grillo è il frutto della subcultura propria a internet, del linguaggio insolente e beffardo (ma soltanto quello) di generazioni ormai ignare del linguaggio dei giornali e dei libri, e bensì esperte in sms e e-mail che più spicce e più rozze sono meglio è. E’ il nostro tempo, certo. E’ un tempo di merda. E mi viene da ridere a leggere che qualcuno si aspetta che Grillo dia una sorta di contenuto e struttura politica a quel gran casino che gli va dietro..

Qui, se possibile, è ancora più evidente la supponenza e la presunzione di superiorità di chi scrive rispetto alla rete, di chi si crede nella condizione, dall'alto di non si sa cosa, di giudicare milioni di persone che navigano in internet una subcultura, composta da ignoranti e rozzi. Ha parlato di linguaggio insolente e beffardo, lui che in diverse trasmissioni televisive si lancia spesso e volentieri in epiteti alquanto offensivi. Pare anche il caso di ricordare che chi scrive su internet nella stragrande maggioranza dei casi lo fa gratis, non come chi scrive sui giornali, giornali che percepiscono dei finanziamenti pubblici di centinaia di milioni di euro e che, come dimostrano gli esempi qui riportati, non si curano affatto di ciò che scrivono.
http://it.youtube.com/watch?v=MH_T6h_Uh_4 (nel video, dal minuto 1.47 a 4.50, si analizza l'articolo di Mughini e si spiega perchè sia stato RADIATO DALL'ORDINE DEI GIORNALISTI PER PUBBLICITA').


Filippo Facci non contento di quello che aveva scritto sul Giornale ha rincarato la dose durante la trasmissione Porta a Porta nella puntata del 26/9. Premessa, Grillo può piacere o meno, ma i fatti occorre raccontarli in maniera corretta. Inizia la sua performance dicendo che siccome Grillo pretende che chi è condannato non possa diventare parlamentare lui si sente giustificato ad indagare sulla vita privata di Grillo. C'è una piccola differenza, mentre Grillo è un comico, gli altri sono parlamentari pagati con soldi dei contribuenti per prender decisioni che riguardano l'interesse del paese. Seguendo il suo ragionamento, Facci dovrebbe anche "indagare" sulle 300 mila persone che hanno firmato la petizione proposta da Grillo e sui milioni di persone che la pensano come lui. Il sistema americano, che Facci vorrebbe applicare a Grillo e che implica di conoscere tutto sui CANDIDATI non sui comici, farebbe meglio ad usarlo su Berlusconi, Prodi e gli altri parlamentari. Il clou arriva quando il ministro Antonio di Pietro, afferma: "Voi state sottovalutando la Rete" e in sottofondo si sente Facci dire "Ma quale rete", Di Pietro continua dicendo che la rete sta cambiando il modo di fare politica ed i rapporti tra politici e cittadini che attraverso la rete possono controllare l'attività dei parlamentari, in sottofondo si sente Facci dire "ma per favore". Di Pietro arriva all'impudenza di dire che la rete sostituirà i mezzi di comunicazione tradizionali ed i partiti perderanno importanza, non l'avesse mai fatto!! Vespa con decisione e alzando il tono di voce dice "Sarà una brutta giornata" e lo ripete diverse volte, mentre Facci afferma "La rete non esiste" e continua dicendo che la prevalenza della rete è "Il Peggio di questo paese, è il paese che addebita al successo altrui i problemi della propria mediocrità." Di Pietro interviene dicendo che se il 47% della popolazione, come risulta da un sondaggio, si riconosce in quel che dice Grillo "dire che è la peggiore società come affermava Facci è una eresia e un offesa alla verità." Vespa interviene dicendo che Facci si riferiva alla rete, Di Pietro ribatte dicendo che la rete è lo specchio di quel 47% che supporta Grillo non è che la rete è un'altra cosa, e Facci "NO NO", Di Pietro continua "nella rete ci sono centinaia di migliaia di persone... ed essere trattate in questo modo è un atto di non riguardo". Vespa interviene "Infatti se ne assume la responsabilità", dimenticandosi che fino a quel punto era stato in sintonia con Facci in merito alla rete (Gaurda un estratto della puntata di Porta a Porta)

AD Anti Digital Divide dispiace informare, Facci e Vespa, che la rete esiste ed il processo per cui internet sta assumendo sempre più importanza nella politica e nell'informazione è già in corso e sarà sempre più forte. Quindi o i mezzi tradizionali d'informazione si adattano, come stanno già facendo visto che molti giornali e tv hanno un sito internet, o saranno destinati se non a scomparire a diventare la periferia, soprattutto se non propongono un'informazione corretta ed imparziale. Internet, il web, la rete, è riuscita a rompere il giocattolo, il meccanismo che permetteva alla stampa e alle televisioni di impostare l'informazione come meglio credevano. In Internet si trovano documenti, informazioni, video che vengono ignorati o censurati dai normali mezzi di comunicazione.
E' ovvio che tutto questo dia molto fastidio alle caste economiche, politiche e dell'informazione. La rete che, a detta di Facci non esiste, è stata in grado di organizzare il v-day, come ha ricordato lo stesso Grillo il merito non è suo ma della rete, che ha raccolto più di un milione di persone in circa 220 città italiane e 20 estere e 300 mila firme per un'iniziativa di legge popolare prevista dalla costituzione, altro che antipolitica. Quelli che navigano in rete e partecipano, leggono, il blog di Grillo secondo Mughini e Facci sono il peggio del paese, sono dei subacculturati, eppure in centinaia di città italiane si sono formati dei gruppi Meetup che si battono per l'ambiente a sostegno della raccolta differenziata, del risparmio energetico, contro gli inceneritori, contro la privatizzazione dell'acqua, contro la guerra e che cercano di partecipare attivamente alla vita Politica(non antipolitica). E' gente che di tasca propria mette dei soldi, ad esempio, per comprare un microscopio elettronico, utilizzato per far luce sul pericolo delle nanoparticelle.

Il blog ha dato spazio anche persone che altrimenti sarebbero rimaste sole ed avrebbero subito la legge del più forte.
Sul blog ha scritto padre Benjamin, anche egli vittima del sistema dell'informazione italiana, la lettera, con cui sostiene Grillo, è da leggere fino in fondo.

Naturalmente tutto questo dalla quasi totalità della stampa è stato taciuto. Il modo in cui i giornali e le televisioni hanno trattato il v-day e le persone che vi hanno partecipato e lo specchio di come funzioni l'informazione in Italia, si sono fatti TANA da soli. Prima dell'otto settembre praticante nessuno aveva parlato del v-day
In seguito tutto è stato incentrato sulla persona di Beppe Grillo, hanno scavato nel personale per trovare delle magagne, hanno posto l'accento su battute e parolacce, ma non sulle centinaia di migliaia di persone che hanno partecipato ed sui temi trattati. Per 3/4 giorni ha avuto risalto la notizia FALSA, ne ha parlato Casini in un'intervista, dell'offesa a Marco Biagi, in rete dopo pochi minuti si sapeva che era una bufala, ma quasi nessun giornale e TV ha rettificato la notizia, che è stata diffusa ancora per diversi giorni. Perchè l'ordine dei giornalisti non è intervenuto? I giornalisti dovrebbero verificare le notizie prima di darle e in caso di errore rettificare. Casini ha anche affermato che Grillo ed i manifestanti si dovrebbero vergognare. Ci sarebbero tante cose da dire su Casini, ci limitiamo a suggerirgli di guardare prima la trave nel proprio occhio, e in quelli dei suoi compagni di partito, invece di giudicare centinaia di migliaia di persone sulla base di una notizia falsa. Ampio spazio ha occupato anche la BATTUTA Prodi-Alzheimer. I comici fanno da sempre battute, su cechi, sordi, nani, e su altre malattie o difetti fisici, questo può non piacere, ma si tratta di battute, non si può pensare che i comici vogliano offendere i malati. Invece si è parlato per lungo tempo della battuta, che poteva essere semplicemente bollata come di cattivo gusto, ma non del perchè era stata fatta e cioè perchè Prodi si era completamente dimenticato della promessa di tenere in considerazione le proposte dei cittadini, che Grillo gli aveva consegnato. Quindi è stata totalmente ignorata una parte della notizia. (Mentre pubblicavamo la petizione, sul blog di Grillo è apparso un post, in cui il comico porta in evidenza lo scarso impegno da parte delle istituzioni nei confronti della malattia Alzheimer e scrive che sua madre è morta di questa malattia. Quindi la battuta di Grillo, non è stata fatta per offendere i malati ma, probabilmente per attirare l'attenzione sul problema, ora ci aspettiamo che tutti i moralisti e moralizzatori, giornalisti e politici, mettano almeno lo stesso impegno, che hanno usato per attaccare Grillo, adoperandosi per far migliorare le condizione di vita dei malati e delle loro famiglie.)

Alle medie insegnano schematicamente che un articolo di giornale deve rispondere almeno alle 5W, Who, What, When, Where, Why, a cui si aggiunge la H di How. Nella maggior parte dei casi nel parlare del v-day ci si è fermati al chi, anzi ad una parte del chi. Ad esempio Emilio Fede tutte le volte che ha parlato del vaffa-day, si è preoccupato di far passare solo il proprio pensiero negativo su Grillo e di contraddire chi osava aprire uno spiraglio positivo verso la manifestazione. Non si capisce poi dall'alto di cosa Fede si permetta di criticare e denigrare pesantemente Grillo e il v-day, forse dal fatto di essere lo "sputatore" di Piero Ricca, un manipolatore di servizi o dall'alto delle offese lanciate dal suo TG "abusivo"

Famoso ormai l'editoriale del direttore del Tg2 Mazza, che si è sentito in dovere di evocare i cattivi maestri in seguito ad una manifestazione pacifica e non quando, ad esempio, Bossi ha parlato di fucili. Secondo Mazza i toni usati da Grillo, cioè le battute e i vaffanculo, possono portare qualcuno, un pazzo, a premere il grilletto. Il direttore del TG2 forse dovrebbe vedere il film Viva Zapatero, in Francia la satira spara direttamente al presidente senza che nessuno si sogni di fare un intervento come quello di Mazza. Degni di nota anche alcuni interventi di esimi giornalisti, Giampaolo Pansa, Corradino Mineo ed Eugenio Scalfari, che prendono per serio lo sfottò che Grillo fa imitando il Duce "Italiani!!" come si può ammirare in un servizio di striscia la notizia

Questi sono solo alcuni esempi dello strano modo di fare informazione in italia. I giornalisti e i politici farebbero bene a considerare il livello di esasperazione che ha raggiunto la popolazione, non a causa della rete o delle battute di Grillo, ma, per l'incapacità dimostrata dal parlamento e dai governi, sia di destra sia di sinistra, di affrontare e risolvere i veri problemi per cui la gente chiede soluzioni. Eclatante, in questo senso, è la puntata di Anno Zero del 27/09/2007 intitolata "Va'da' via el cu" ( per vederla on line http://www.annozero.rai.it cliccate su puntate e poi sul titolo della puntata). Qui dei politici hanno parlato di Cappio e di sapone, e di altre cose "pesanti". Altro che le battute di un comico. La gente non ce la fa più, non sono la rete e le battute di Grillo che potrebbero portare alla violenza, ma la totale assenza di una politica che guardi ai veri problemi, questo porta agli eccessi sentiti. Purtroppo questo ancora sfugge a molti giornali e politici, che preferiscono attaccare un comico e una manifestazione pacifica, anzichè; fare leggi che rispondano agli interessi degli italiani, con il rischio che l'esasperazione si trasformi in violenza. In questo senso i politici dovrebbero ringraziare le persone che hanno partecipato al V-Day, perchè questi hanno dato la speranza che qualcosa possa cambiare, attraverso delle manifestazioni pacifiche e rispettando la costituzione. Normale è giusto sarebbe recepire, le richieste dei cittadini, vedi le leggi per un parlamento pulito e le proposte presenti nelle primarie dei cittadini, ridurre gli sprechi, assicurare la certezza della pena ecc ecc. Invece, si preferisce fare polemiche, parlare di antipolitica di populismo e offendere la rete.

Nessun commento: